Boom dell'Agricoltura Giovanile...



IL RITORNO ALLA TERRA

Nonostante la crisi economica ci sono buone notizie per il settore agricolo, che sta registrando un vero e proprio boom economico. Si tratta dell'unico comparto che nel 2012 ha segnato un aumento del Pil (Prodotti interno lordo) italiano, registrando un +1,1 per cento, mentre le assunzioni sono aumentate del 10,1 per cento. 

Oggi sono 62mila le imprese agricole condotte da giovani con meno di 30 anni, un ritorno alla terra che coinvolge sempre più anche chi originariamente non pensava a questo settore come futuro professionale. Il 36,5 per cento dei giovani agricoltori/imprenditori agricoli ha una scolarità alta (lauree e specializzazioni), il 56 per cento una scolarità media (diploma di scuola superiore) e solo il restante 6,5 per cento una scolarità bassa. A cosa è dovuto questo successo?



AGRICOLTURA: TRA LAVORO E STILE DI VITA

Secondo un'indagine della Coldiretti-Swg, metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbero gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in banca o in una multinazionale. Molti di loro sarebbero disposti a cambiare il loro lavoro con quello dell'agricoltore, in quanto garantisce uno stile di vita sano, oltre che una maggiore autonomia rispetto al lavoro dipendente. Si tratta sicuramente di una scelta in controtendenza rispetto al modello moderno dell'imprenditore in giacca e cravatta, ma sembra piacere, tanto che non mancano agevolazioni e stanziamenti per i giovani agricoltori.

La metà delle aziende agricole italiane è gestita infatti da over 64: le agevolazioni puntano quindi alricambio generazionale all'interno di questo settore. La “Misura 112” fa parte del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e concede un premio a coloro che si insediano per la prima volta in un'impresa agricola, assumendone la responsabilità civile e fiscale. La legge 315/97 garantisce invece agevolazioni ai giovani che subentrano ad un'azienda di famiglia, assumendone il comando e le competenze fiscali.

DIVENTARE AGRICOLTORE: COME?


Ognuno ha le proprie capacità. Non tutti hanno la stoffa per fare gli scrittori, o la velocità di pensiero dei pilota di caccia; allo stesso modo, non tutti possono fare gli agricoltori. Chi vuole lanciarsi in questo business deve avere i piedi per terra, costanza e impegno, ed è fondamentale il coraggio di “sporcarsi le mani”. Serve inoltre conoscere la terra e i tempi della natura per ottimizzare le proprie colture senza rinunciare al “marchio biologico”, ormai irrinunciabile per soddisfare i consumatori.

Molti giovani agricoltori hanno compiuto studi lontani dal mondo contadino: chi ha frequentato il liceo classico, chi faceva il web designer, chi era a metà di un percorso universitaro. Non è mai troppo tardi. Nell'agricoltura non serve un titolo o un certificato cartaceo, ma solo la costanza di imparare e di tenersi al passo con le tecnologie e le innovazioni del settore.

Certo, ci sono alcune difficoltà: in primis il costo dei campi e degli attrezzi agricoli. Se non si può contare su nessun parente agricoltore e si è costretti a partire da zero, Coldiretti ha instituito una società di credito dedicata al finanziamento dei progetti agricoli: si chiama CreditAgri Coldiretti e gode anche di una convenzione con Ismea, che consente di presentare domande relative agli interventi di riordino fondiario, di subentro in agricoltura e di partecipazione nel capitale di rischio. Inoltre si occupa dell’accesso alle forme di garanzia rilasciate dallo stesso Ismea.

Le opportunità sono tante, basta saperle sfruttare. Per conoscerle basta rivolgetevi al Servizio Agricoltura del proprio ComuneProvincia o Regione, dove sapranno indirizzare e dare le dovute informazioni per far nascere una nuova azienda agricola.


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